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mercoledì 16 ottobre 2013

La fagiolata

La fagiolata è il piatto più buono del mondo, nonché l'emblema del Trangugio. Contiene tutto ciò che serve per sopravvivere. O forse no. Le patate per esempio sono un alimento completissimo. Quindi forse sono migliori dei fagioli. Però anche i fagioli non scherzano.
La cosa buona dei fagioli è che essendo dei legumi fanno molto bene, contengono ferro, sono molto economici e, per la felicità dei tipi impegnati come noi, li vendono già cotti in pratici barattoli di latta post-apocalisse nucleare.
Quindi, alla lista di alimenti da sopravvivenza possiamo aggiungere i fagioli (nei prossimi post incontreremo gli altri, come le patate).
Nei primi tempi di università mi limitavo a versare i fagioli in padella e a riscaldarli per 3-4 minuti. Poi le cose sono cambiate e ho imparato a fare quella che credo sia una fagiolata, arricchita ogni volta con qualche ingrediente in più.

Ingredienti:
  • Un barattolo in scatola di fagioli (borlotti, cannellini, bianchi di spagna, neri alla messicana, so' tutti buoni)
  • Aglio, onnipresente in virtù delle sue qualità taumaturgiche.
  • Sale
  • Dado in polvere
  • Acqua
  • Olio EVO
  • [opzionale] Salsa di pomodoro
  • [opzionale] Macinato qualsiasi, un etto può andare bene
  • [opzionale] Olio piccante, di quelli fatti in casa e conservati nei vasetti, o almeno io uso quello, immagino che possa andare bene anche del peperoncino tritato.
Ecco come prepararla in tre step.

Step 1

Versate i fagioli in una padella. O anche in una pentola. Quindi copriteli con acqua tenendo a mente che quell'acqua dovrà essere assorbita ed evaporare - quindi abbondate. A questa miscela aggiungete dell'aglio (potete tritarlo o usare dell'aglio in polvere), un pizzico di sale, un po' di dado in polvere per avere quel bel retrogusto di glutammato, e se uno vuole può anche mettere spezie varie, tanto non ti arrestano mica.

Per un gusto più ricco, scegliete padelle dal teflon ben sgrattato!

Step 2

Fate bollire il tutto e amalgamate che sennò si attacca. Io importuno i fagioli, li schiaccio col cucchiaio di legno sperando di farli ingrossare di acqua e indurre la metamorfosi in crema (in realtà non diventa una vera e propria crema, ma per gustare il piatto come bevanda energetica per la colazione, si può sempre mettere il tutto in un frullatore). Quando lo ritenete opportuno, cioè quando l'acqua ormai è diminuita, avete due scelte: a) se vi basta così, potete spegnere la fiamma, il piatto è pronto e potete mangiarlo condendolo con un po' di olio, al massimo potete decidere se tenerlo più liquido o più denso, e quindi decidere se tenerlo di più o di meno sulla fiamma; b) se volete arricchirlo ulteriormente, aggiungete un po' di salsa e continuate la cottura; in aggiunta alla salsa si può versare del macinato, cuocendo così entrambe le cose per imitare qualcosa di messicano, soprattutto con l'aggiunta di un po' di olio piccante.
È pronto, si mangia.

Per motivi legali, non ho potuto mostrare scene di molestie verso i fagioli

Step 3

In alternativa alla versione "cremosa", potete optare per una via di mezzo (un po' meno crema e un po' più fagiolo) che può essere utile da mangiare con la pasta, sempre con un po' di olio a crudo per tenere meglio incollato il tutto e farlo scivolare facilmente nell'esofago.


Suggerimento: il modo migliore per gustare la fagiolata è in forma cremosa, insieme a una Piadina della Disperazione.

mercoledì 2 ottobre 2013

La polenta aromatizzata ebbasta

Purtroppo ho scoperto che esistono già ricette di polenta aromatizzata. Ma coi funghi! Questa qui è solo una polenta aromatizzata ebbasta.
Da buon terrone non ho la più pallida idea di come si prepari in maniera tipica, quindi probabilmente eventuali settentrionali sbatteranno cadreghe a destra e a manca per la rabbia, nel leggere questa "ricetta".
Sticazzi.
Ingredienti: acqua, sale, aglio, dado in polvere, spezie (origano), burro, farina di mais, formaggio grattuggiato [opzionale]. La farina di mais è come la farina classica, ma di mais. Chi l'avrebbe mai detto? Colore paglierino. Non è roba bizzarra, si trova ovunque, costa poco, e ti dura anni visto che con l'acqua si gonfia tutto d'un tratto e ne va messa poca sennò è un casino. Attenzione a non farla durare troppi anni, altrimenti fa i vermi. True story. Poi vi racconterò.

Foto di gruppo degli ingredienti (tranne la farina di mais, assente perché stava scattando la foto)

Ricordo che la ricetta è per n°1 persone, perché noi siamo lupi solitari.
Versate l'acqua in un pentolino (mezzo litro?). Metteteci le spezie: io scelgo l'origano, ma in futuro proverò con un blend di altre erbe. Tagliuzzate mezzo aglio fino a tritarlo finissimo, al punto non da polverizzarlo ma di vaporizzarlo. Quindi lo buttate nel calderone pentolino. Prendete del sale e mettetecelo dentro. Poi anche un po' di dado in polvere, un pizzichino, o anche un trancetto di dado classico, come vi pare.
Staccate una noce di burro e buttate anche quella nell'acqua.
Date fuoco al pentolino.
Preparate un bicchiere e riempitelo per metà di farina di mais, o poco più.
Quando l'acqua comincia a bollire, con una mano versate pian piano ma con ritmo la farina di mais mentre con l'altra mano, forchetta in pugno, girate il tutto velocemente con virile vigore.
In pochi secondi l'agglomerato dall'aspetto liqueforme diverrà una specie di pouré e la forchetta incontrerà una resistenza maggiore che metterà alla prova la vostra forza (ma anche no).

Una visione suggestiva della polenta arrivata subito a cottura, con al centro un simpatico e misterioso orifizio generato forse da una bolla

La polenta è pronta. Potete spegnere la fiamma prima, per averla più liquida, o dopo, per averla più compatta e rischiare di bruciarla.
A questo punto so che i settentrionali la mangiano in diversi modi, per esempio la lasciano raffreddare per poi friggerla, oppure con particolari sughi ecc.
Io la mangio così com'è e mi piace.
Ovviamente preferisco accompagnarla col pane, un po' di formaggio maasdam, magari qualche spruzzata di maionese. Non so se è un primo o un secondo. Qui siamo anarchici, non crediamo nella gerarchia di potere né in alcun potere, quindi mangiamo i secondi come fossero primi e i primi come fossero secondi. E io mangio la polenta come mi pare.


Sembra spartano, ma in realtà lo è.

Riveliamo l'arcano:


Nella ricetta della Piadina della Disperazione suggerivo di non usare farina di mais al posto della farina classica 00. Ecco perché: la farina di grano classica, insieme all'acqua, crea una poltiglia appiccicosa che si può modellare e cuocere e farne il mondo; la farina di mais, invece, crea solo qualcosa come fiocchi di polenta che non si agglomerano come la farina normale, quindi praticamente non ci si può fare nulla, a meno che non la si mischi con la farina 00 o immagino con altre farine.
Io una volta, ingenuamente, ho provato, e mi son trovato con una coppa piena di pseudo polenta fredda invece che col blob da modellare. Purtroppo è andato tutto buttato, non fate il mio stesso errore.
 
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